Flavescenza dorata e mal dell'esca:
la prevenzione è il primo passo per la cura
Nelle ultime annate viticole abbiamo assistito ad un aumento costante delle morie di viti a causa di infezioni da Flavescenza Dorata e Mal dell’Esca.
Pur essendo due patologie con origini completamente diverse, la prima provocata da fitoplasmi la seconda da funghi, possiedono entrambe una base comune da annoverare tra le molteplici cause di recente recrudescenza: lo squilibrio della vite.
Una pianta non equilibrata risulta essere molto più sensibile agli stress biotici e abiotici in quanto meno in grado di rispondere agli attacchi patogeni tramite i suoi consueti meccanismi di difesa.
Gestire correttamente la vite, sotto ogni punto di vista, significa limitarne lo stress e consentirle di dare risposte di difesa più amplificate.
E’ fondamentale quindi gestire le concimazioni in modo mirato, pianificare potature armoniche evitando grossi tagli di ritorno e organizzare tutte le lavorazioni stagionali mirando a un equilibrio vegeto produttivo a 360° con dei target produttivi sostenibili.
Le piante con sintomi da FD e quelle disseccate per colpi apoplettici dovuti al Mal dell’Esca vanno estirpate creando nell’azienda agricola un circolo negativo di maggiori costi di gestione e mancati introiti.
Il primo aspetto da considerare per ripristinare le fallanze è la scelta del materiale vivaistico idoneo alle singole esigenze dell’azienda, prediligendo sempre materiale di propagazione certificato; da non sottovalutare l’uso di un idoneo terriccio da utilizzare in fase di rimpiazzo per stimolare la crescita delle radici e per aumentare il grado di ritenzione idrica della zolla. Una concimazione mirata conclude le operazioni di rimpiazzo e assicura una serena partenza della nuova pianta messa a dimora.