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Semina su sodo del sovescio: innovazione in campo



Come molti sanno, il sovescio è una tecnica agricola che serve ad aumentare in maniera naturale la fertilità del terreno. Infatti, le specie erbacee che vengono impiantate, lasciate crescere e poi interrate, si comportano come veri e propri concimi naturali poiché cedono materia organica e azoto al suolo. 
In viticoltura, i vantaggi di questa pratica agricola sono noti a tutti: arricchisce il terreno di humus e sostanza organica, migliora la porosità e la struttura del terreno, diminuisce la compattezza e l’asfissia in terreni pesanti. 
 
Tipicamente, il sovescio in viticoltura viene effettuato a filari alterni, preparando il letto di semina con una leggera erpicatura o zappatura, a cui segue la fresatura e la semina. Inoltre, siccome nel Nord Italia la piovosità è più consistente nel periodo primaverile, la conclusione delle operazioni di sovescio avviene a inizio maggio quando si effettua l’interramento della massa verde. Queste pratiche creano però problemi di viabilità in vigneto, soprattutto durante l’esecuzione delle operazioni di difesa e nelle operazioni al verde. 
 
Ora sul mercato si trovano anche dei macchinari in grado di seminare direttamente il miscuglio da sovescio su terreno inerbito. 
Il sovescio infatti viene sfalciato da metà maggio lasciando inalterato il cotico erboso. Nei vigneti in cui da 4-5 anni viene eseguita questa pratica notiamo: un incremento di sostanza organica, un miglioramento visibile della struttura del terreno (il terreno sbriciola molto più facilmente, mentre rimane zolloso nei terreni non sovesciati) e, infine, una diminuzione della compattezza. 
 
In conclusione, la semina diretta del miscuglio da sovescio su terreno inerbito può essere un valido aiuto per le aziende viticole situate in aree con piovosità primaverili consistenti e terreni pesanti in quanto:  incrementa la fertilità dei suoli, permette le normali operazioni colturali e  riduce le spese in fertilizzanti.